Éco-victimes : stratégies et outils pour soutenir les droits et la compensation des préjudices environnementaux
di Raffaella Sette
Résumé
La criminologie a pour longtemps inclut les crimes environnementaux dans les catégories plus larges des crimes en col blanc ou des crimes d’entreprise. La criminologie environnementale est une branche relativement jeune de la criminologie. Par conséquent, le projet ici présenté a pour objectif de combler une lacune de la littérature et de la recherche, dans le contexte italien, en se concentrant sur les victimes de dommages environnementaux causés par les installations industrielles présentes dans deux zones en Italie, à savoir celles des Lacs de Mantoue et de Tarante. Cet article vise à illustrer la genèse et la méthodologie de la recherche basée, d’un côté, sur l’analyse socio-criminologique et victimologique du contexte, qui vise à identifier les problèmes, les meilleures (et les pires) pratiques en termes d’aide aux éco-victimes, et, de l’autre, sur la réalisation d’activités combinant des méthodes propres aussi bien à la justice réparatrice pour la prévention/gestion des conflits que à la démocratie délibérative et ayant pour but la proposition de solutions pour améliorer les conditions environnementales et réduire la victimisation répétée tout en impliquant les citoyens dans un processus dialogique.
La criminologia ha per parecchio tempo incluso lo studio dei crimini ambientali nell’ambito delle categorie più ampie di crimini dei colletti bianchi o dei crimini di impresa. La criminologia ambientale è, infatti, una branca relativamente giovane delle scienze criminologiche. Pertanto, il progetto presentato nell’articolo ha l’obiettivo di colmare una lacuna nella letteratura e nella ricerca, nel contesto italiano, focalizzandosi sulle vittime dei danni ambientali causati dagli stabilimenti industriali operanti in due zone d’Italia, quella dei Laghi di Mantova e quella di Taranto.
L’articolo intende illustrare la genesi e la metodologia della ricerca basata, da un lato, sull’analisi socio-criminologica e vittimologica del contesto, utilizzata per identificare i problemi e le migliori (e le peggiori) pratiche in termini di aiuto alle eco-vittime, dall’altro sulla realizzazione di attività che combinano metodi propri sia alla giustizia riparativa, per la prevenzione/gestione dei conflitti, sia alla democrazia deliberativa, con l’obiettivo di proporre soluzioni per migliorare le condizioni socio-ambientali e ridurre la vittimizzazione ripetuta grazie alla partecipazione dei cittadini ad un processo dialogico.
Le donne nell’Africa subsahariana tra discriminazioni e violenze
di Giovanna Palermo
Il presente paper analizza la condizione della donna nell’Africa subsahariana. L’autrice evidenzia come il modello educativo, il contesto socio-culturale e le tradizioni hanno relegato, e relegano, le donne al ruolo di risorse lavorative, spose e madri, legittimando discriminazioni, abusi e violenze.
This paper analyses the condition of women in sub-Saharan Africa. The author highlights how the educational model, the socio-cultural context and traditions have relegated, and relegate, women to the role of labor resources, wives and mothers, legitimizing discrimination, abuse and violence.
Il controllo sociale dinamico liminare e la specializzazione funzionale dello spazio nelle aree d’interdizione: shadow space e no law zone
di Michele Lanna
In questo contributo l’autore sintetizza la natura, la struttura e la formazione delle No law zone e delle Shadow space, così come elaborate ed ampiamente analizzate nel saggio “Aree d’interdizione” pubblicato nel 2023. L’autore, inoltre, si sofferma sul meccanismo centrifugo di esclusione e marginalizzazione della devianza e di particolari tipologie di criminalità, che viene esercitato, attraverso una particolare forma di controllo sociale che definisce “liminare”, in determinati spazi del territorio urbano: le aree d’interdizione.
In this paper the author summarizes the nature, structure and formation of No law zones and Shadow spaces, as elaborated and extensively analyzed in the essay “Interdiction areas” published in 2023. The author also focuses on the centrifugal mechanism of exclusion and marginalization of deviance and particular types of crime, which is exercised, through a particular form of social control that he defines as “liminal”, in certain spaces of the urban territory: the interdiction areas.
L’approfondimento sociologico sulla violenza di genere nello sport. Un’indagine esplorativa in Abruzzo
di Mariangela D’Ambrosio e Roberta Caricasulo
Il saggio si pone l’obiettivo di offrire una ricognizione ed una interpretazione sociologica integrata delle forme di discriminazione e violenza di genere esistenti in ambito sportivo, agonistico e dilettantistico, in particolare contro le donne ma non escludendo altre categorie. Si è partiti dal contesto attuale, proponendo sinteticamente i maggiori e più rilevanti risultati di una indagine sociale di tipo esplorativo, condotta presso la “Panthers Roseto” (Settore giovanile e minibasket) e la “Roseto Academy” (Accademia di Pallacanestro giovanile) di Roseto degli Abruzzi (TE) nel 2023. La ricerca vuol, quindi, far riflettere sulla percezione e conoscenza dei fenomeni nonché sulle azioni di prevenzione e contrasto possibili.
The essay aims to offer an integrated sociological survey and interpretation of the forms of discrimination and gender violence existing in the sports, competitive and amateur fields, in particular against women but not excluding other categories. We started from the current context, synthetically proposing the major and most relevant results of an exploratory social survey, conducted at the “Panthers Roseto” (Youth and mini-basketball sector) and the “Roseto Academy” (Youth Basketball Academy) of Roseto degli Abruzzi (TE) in 2023. The research therefore aims to make us reflect on the perception and knowledge of the phenomena as well as on the possible prevention and contrast actions.
Nello scenario di crisi della politica emergono conflitti ed emozioni ambivalenti
di Evelina Cataldo
Violenza e assenza di empatia sono le declinazioni estreme su cui la teoria sociale delle emozioni continua a interrogarsi. La “Moltitudine” è la componente sociale in cui possiamo ritrovare la lotta di emozioni diverse e la loro scarsa capacità di assumere forme socialmente e politicamente strutturate. “Soggettivazione” e “risentimento” sono forme di opposizione individuale, che influiscono sui cambiamenti culturali del corpo sociale del tempo moderno. Il risentimento e la rabbia sono emozioni che hanno dato origine al populismo emotivo. La crisi della politica e la fine della società potrebbero essere aiutate dalla giustizia politica, che può trasformare le emozioni individuali e sociali in relazioni di reciprocità sociale.
Violence and absence of empathy are the extreme declinations about which the social theory of emotions continues to question itself. The”Multitude”is the social component in which we can find the struggle of different emotions and their poor ability to take on socially and politically structured forms. “Subjectivation” and “resentment” are forms of individual opposition, that affect the cultural changes of the social body of the modern time. Resentment and anger are emotions that gave rise to emotional populism. Crisis of politics and the end of society could be helped by Political justice which can transform individual and social emotions into relationships of social reciprocity.
Foucault, Iran and the disruption of the Cold War framework
di Pasquale Cesaro
The Iranian revolution of 1978-79 defies traditional Cold War narratives based on superpower rivalry. This paper examines Michel Foucault’s writings on the Iranian revolution and interprets them as an early attempt to analyse the insurrectional phenomenon without resorting to Western teleological schemas. Foucault highlighted the disruptive nature of the insurrection, describing it as ‘the first great insurrection against global systems’ and recognizing political Islam as an emerging force on the international scenery. While the establishment of an authoritarian theocracy cast doubt on his interpretation of the revolution’s internal emancipatory potential, this study argues that Foucault’s insights into the geopolitical disruption caused by the revolution remain significant. Using a Foucauldian framework of power, subjectivation, and counter-conduct, the article shows how the Iranian revolution challenged the international consensus imposed by Cold War powers, offering a political model that rejected both Western liberalism and Soviet socialism. Finally, Foucault’s contribution is said to need contextualization within a broader academic context, with particular reference to its re-actualization by postcolonial and decolonial theories.
La rivoluzione iraniana (1978-79) non può essere letta a partire dalla narrazione tradizionale della Guerra Fredda come un conflitto globale tra due superpotenze. Questo articolo riesamina le riflessioni di Michel Foucault sulla rivoluzione iraniana sottolineandone l’intento di analizzare il fenomeno insurrezionale senza ricondurlo a schemi teleologici di matrice illuministico-occidentale. Foucault ha enfatizzato il carattere dirompente della rivoluzione, presentandola come “la prima grande insurrezione contro i sistemi globali” e riconoscendo il ruolo emergente dell’islamismo politico come una nuova forza sullo scenario internazionale. Sebbene la successiva istituzione di una teocrazia autoritaria abbia suscitato non poche critiche sull’interpretazione foucaultiana delle potenzialità emancipatorie interne della rivoluzione, questo lavoro sostiene che le intuizioni di Foucault sul significato storico della stessa sul piano delle relazioni esterne restino rilevanti e attuali. Analizzando la praticabilità dei concetti foucaultiani di sapere-potere, soggettivazione e contro-condotta in riferimento agli eventi iraniani, l’articolo intende dimostrare come la rivoluzione islamica abbia sfidato l’ordine internazionale imposto dalla Guerra Fredda, proponendo un modello di cambiamento politico alternativo tanto al liberalismo occidentale quanto al socialismo sovietico. Infine, si propone di situare il contributo di Foucault all’interno di un contesto accademico più ampio, con particolare riferimento alla sua riattualizzazione da parte della critica post-coloniale e de-coloniale.
Il contratto di fiducie: situazioni conflittuali derivanti dall’ingresso di un istituto di common law in un ordinamento di civil law
di Francesco Maria Maglione
Questo articolo fornisce un’analisi critica della fiducie francese, un concetto giuridico distintivo nel panorama legale francese. La fiducie, introdotta nel diritto francese nel 2007, ha guadagnato rilevanza per la sua flessibilità e adattabilità alle esigenze delle parti coinvolte. Essa rappresenta un tentativo di introduzione di un istituto caratteristico di ordinamenti di common law, il trust, in un ordinamento di civil law quale quello francese. Tale tentativo fa emergere la conflittualità esistente tra gli istituti propri delle due differenti tipologie di ordinamenti. L’articolo sottolinea le situazioni patologiche derivanti da un non perfetto tentativo di francesizzazione dell’istituto in questione da parte del legislatore transalpino. Si esplorano inoltre gli elementi costitutivi della fiducie, evidenziando le sue caratteristiche uniche, come la separazione della proprietà legale da quella effettiva. Vengono esaminate le ragioni per cui le parti potrebbero decidere di ricorrere alla fiducie, analizzando i vantaggi e le problematiche strutturali dell’istituto.
L’articolo si concentra sugli aspetti critici della fiducie in particolare sulla sua permeabilità alle azioni creditorie. Si procede inoltre ad un’analisi delle posizioni dei soggetti coinvolti nell’istituto (costituente, fiduciario, beneficiario e guardiano), dei loro obblighi e della loro esposizione patrimoniale. In conclusione, l’articolo fornisce una panoramica completa della fiducie evidenziando la sua importanza nel contesto legale transalpino ma allo stesso tempo evidenziando le criticità applicative dell’istituto per come regolato dal legislatore.
This article provides a critical analysis of the French fiducie, a distinctive legal concept in the French legal landscape. The fiducie, introduced into French law in 2007, has gained relevance due to its flexibility and adaptability to the needs of the parties involved. It represents an attempt to introduce a characteristic institution of common law systems, the trust, into a civil law system such as the French one. This attempt highlights the conflict existing between the institutions of the two different types of systems. The article highlights the pathological situations resulting from a less than perfect attempt to frenchize the institution in question by the transalpine legislator. We also explore the constituent elements of the fiducie, highlighting its unique characteristics, such as the separation of legal and beneficial ownership. The reasons why the parties might decide to resort to the fiduciary are examined, analyzing the advantages and structural problems of the institution. The article focuses on the critical aspects of fiducie, in particular on its permeability to creditor actions. We also proceed with an analysis of the positions of the subjects involved in the institution (constituent, trustee, beneficiary and guardian), their obligations and their financial exposure. In conclusion, the article provides a complete overview of the fiducie, highlighting its importance in the transalpine legal context but at the same time highlighting the critical application issues of the institution as regulated by the legislator.